Impatto della psicopatologia specifica dell’addiction sul tasso di ritenzione in trattamento in comunità terapeutica dei pazienti con disturbo da uso di sostanze
Angelo GI Maremmani
Dipartimento di Psichiatria, Unità
Sanitaria Nord-Ovest Regione
Toscana, Zona della Versilia
Viareggio
Scuola Pisana di Psichiatria
Clinica e Sperimentale, Pisa
Associazione per l’Utilizzo delle
Conoscenze Neuroscientifiche a
fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Pier Paolo Pani
Direzione dei Servizi
Socio-Sanitari
Azienda Tutela Salute Sardegna
Emanuela Trogu
Dipartimento di Salute Mentale
e delle Dipendenze
Zona Sud, Cagliari
Federica Mathis
Centro di Epidemiologia delle
Dipendenze del Piemonte
ASL-TO3, Grugliasco (TO)
Gianluca Salarpi
Scuola di Specializzazione
in Psichiatria, Università di Pisa
Icro Maremmani
Associazione per l’Utilizzo delle
Conoscenze Neuroscientifiche a
fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Istituto di Scienze del
Comportamento “G De Lisio”
Pisa
Unità di Disturbo Duale
Azienda Ospedaliera Universitaria
Pisana, Università di Pisa
Articolo di 7 pagine in formato digitale pdf
Nonostante l’addiction sia stata spesso etichettata come una forma di malattia mentale, ad oggi non c’è un consenso né sugli elementi nucleari di questa patologia né sulle covariate cliniche delle condotte da addiction. Infatti, il craving, che merita di essere considerato come una delle principali caratteristiche dell’addiction, è stato aggiunto come criterio diagnostico solo nell’ultima versione del DSM (APA, 2013).