Dipendenza da analgesici e trattamento residenziale post-traumatico. Il caso di Anna.
Mauro Semenzato
Centro Soranzo – Venezia
Elisa Sgualdini
Centro Soranzo – Venezia
Fabio Lugoboni
Servizio di Medicina delle
Dipendenze, Dipartimento
di Medicina Interna, Azienda
Ospedaliera Universitaria, Verona
Mauro Cibin
Centro Soranzo – Venezia
Ina Hinnenthal
SC Salute Mentale e Dipendenze
Imperia e Degenze Psichiatriche,
Roger Schmidt
Klinik für Psychosomatik und
Konsiliarpsychiatrie, Departement
Innere Medizin, Kantonsspital
St.Gallen, Svizzera & Lurija-Institut
für Rehabilitationswissenschaften
und Gesundheitsforschung,
Kliniken Schmieder Allensbach
und Fachbereich Psychologie,
Universität Konstanz, Germania
Articolo di 7 pagine in formato digitale pdf
Il fenomeno della dipendenza da analgesici, in particolare oppioidi, si è imposto all’attenzione del sistema sanitario statunitense come una vera e propria epidemia, suscitando interesse e allarme sia da parte dei media sia nel mondo della ricerca scientifica (Stoicea et al., 2019). In Italia sembrerebbe trattarsi di un rischio ancora piuttosto remoto. Tuttavia, voci autorevoli segnalano che un fenomeno analogo potrebbe attecchire prossimamente anche nel nostro paese (Lugoboni & Zamboni, 2015), in particolare rispetto a soggetti con dolore cronico non maligno o con una neoplasia guarita, quindi con una aspettativa di vita normale. L’origine di tale fenomeno va ricercata in due proprietà degli analgesici oppioidi: il rinforzo (ovvero la capacità di indurre dipendenza comportamentale) e la tolleranza (ovvero la graduale riduzione dell’effetto terapeutico). In questo articolo descriveremo un caso clinico di dipendenza da analgesici, recentemente trattato presso il Centro Soranzo (centrosoranzo.it) con un programma residenziale breve ad approccio integrato e post-traumatico, proponendo evidenze e considerazioni su trauma, dolore cronico e addiction.