Migranti, fragili e dipendenze - 2

È interessante notare che i nostri risultati hanno indicato che i tassi di DUS nei gruppi di immigrati in Svezia tendevano a convergere (cioè ad aumentare) verso il tasso dei nativi svedesi nel corso del tempo, con una modalità dose-risposta, sia che ciò fosse collegato all’età più precoce al momento della migrazione oppure al tempo di permanenza in Svezia.

La portata del deterioramento metacognitivo nei disturbi da uso di sostanze non è stata adeguatamente indagata, nonostante sia una caratteristica notevole e critica del fenotipo dell’addiction.

Le persone con patologie psichiatriche gravi e croniche hanno una aspettativa di vita notevolmente ridotta e l’uso concomitante di sostanze la può ridurre ulteriormente.

Una criticità centrale per la comprensione dei SUD tra le persone con I/DD è la mancanza di dati specifici per la disabilità. I Centri Federali per Medicare & Medicaid Services (CMS) costituiscono una delle più grandi fonti di dati negli Stati Uniti per quanto riguarda la salute e l’assistenza sanitaria delle persone con I/DD.

Quello della riduzione del danno è, tra i vari aspetti attraverso cui studiare la questione delle dipendenze dentro al carcere, uno di quelli che meglio evidenziano la distanza tra il principio dell’equivalenza delle cure e la sua applicabilità nel penitenziario.

L’esigenza di questa ricerca è scaturita dalla percezione, da parte del gruppo di gestione degli inserimenti residenziali dell’Area Nord del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze (DPD) dell’ASL Torino 3 (TO3), che nel tempo ci sia stato un progressivo cambiamento sia nella fruizione della residenzialità sia nell’offerta, tanto da mettere in discussione l’attuale validità dei criteri selettivi per la gestione del budget relativo alla residenzialità genericamente intesa.

Doppio ritratto dei duchi di Urbino, Federico da Montefeltro, 1467 - 1472. Olio su tavola, Piero della Francesca (1412-1492), Firenze (Italia), Galleria degli Uffizi