Il trattamento della dipendenza nei migranti: analisi del fenomeno con un approccio etnopsichiatrico, il Progetto Sa.Mi. di Torino
Paola Finzi
Psicologa
Psicoterapeuta
Esperta in Etnopsichiatria
Progetto Salute Migranti
Servizio per le Dipendenze
ASL Città di Torino
Articolo di 5 pagine in formato digitale pdf
Rispetto alla popolazione immigrata in Italia in tempi più o meno recenti, quella dei richiedenti asilo e dei rifugiati è una sottopopolazione particolare, con molti e complessi aspetti da tenere in considerazione. In altre parole, esiste un vasto numero di stranieri soggiornanti a vario titolo in Italia, con situazioni molto differenti tra loro e con progetti migratori personali. Dal punto di vista della salute mentale, tutti i migranti possono avere una prima fase di stress da transculturazione e soffrire in modo più o meno intenso della condizione di “doppia assenza”, portando elevati livelli di sofferenza e disagio. Molto di frequente accade che queste persone ricorrano a un’auto-terapia attraverso l’uso e l’abuso di sostanze aggravando la propria condizione e il proprio percorso di integrazione. Si rileva inoltre una diffusa difficoltà all’accesso alle cure e alla presa in carico per problematiche linguistiche e/o culturali. Attraverso quindi dei progetti specialistici, con interventi multiprofessionali costruiti sulla persona, è possibile affrontare il complesso fenomeno della migrazione e l’abuso di sostanze stupefacenti.