Nuove sostanze psicoattive: il kratom
Eduardo Cinosi
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Centre for Clinical &
Health Research Services
School of Life and Medical Sciences
University of Hertfordshire
Hatfield, UK
Stefano Marini
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Pierluigi Simonato
Centre for Clinical &
Health Research Services
School of Life and Medical Sciences
University of Hertfordshire
Hatfield, UK
Rita Santacroce
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Fabiola Sarchione
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Mariangela Corbo
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Matteo Lupi
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Giovanni Martinotti
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Massimo Di Giannantonio
Dipartimento di Neuroscienze
Imaging e Scienze Cliniche
Università “G. d’Annunzio”, Chieti
Ornella Corazza
Centre for Clinical &
Health Research Services
School of Life and Medical Sciences
University of Hertfordshire
Hatfield, UK
Articolo di 4 pagine in formato digitale pdf
Il kratom (Mitragyna speciosa, della famiglia delle Rubiaceae) è un albero tropicale, indigeno del Sud-Est asiatico. Storicamente, la pianta è utilizzata dalle popolazioni locali come stimolante, rimedio nella medicina tradizionale e in contesti sociali. Importato nei Paesi occidentali per un uso ricreazionale, il kratom è classificato come nuova sostanza psicoattiva (NSP). Il presente studio integra una revisione sistematica della letteratura sul kratom e i suoi principali costituenti con un monitoraggio qualitativo di Internet. Vengono discusse le proprietà farmacolgiche, l’epidemiologia, lo stato legale, le modalità di consumo e gli effetti desiderati/avversi del kratom. I risultati suggeriscono che questa sostanza è sempre più diffusa al di fuori dai suoi contesti culturali, e nonostante la sua facile reperibilità soprattutto online rimane ampiamente non regolamentata. Essa possiede un serio potenziale di rischio nonché alcuni possibili effetti terapeutici, che necessitano di essere conosciuti dal personale sanitario e approfonditi in futuri studi.