ENDS e ENNDS: tra rischi per la salute e vuoti normativi in Italia
Marco Marzolla
Servizio Dipendenze Patologiche
ASL CN 2 Alba (CN)
Articolo di 12 pagine in formato digitale pdf
Gli Electronic Nicotine Delivery Systems (ENDS) e gli Electronic Non-Nicotine Delivery Systems (ENNDS) sono ampiamente utilizzati come alternative ai prodotti tradizionali per il fumo, in particolare tra i più giovani. Nonostante la loro crescente popolarità, questi dispositivi sono soggetti a quadri normativi globali e nazionali incoerenti. Questo articolo esamina il panorama normativo, l’efficacia delle strategie di controllo del tabacco e le sfide per la salute pubblica relative agli ENDS/ENNDS, con un focus specifico sul contesto italiano. Mentre la ricerca internazionale sostiene una regolamentazione rigorosa, inclusi i divieti di utilizzo in ambienti chiusi, avvertenze sanitarie e restrizioni pubblicitarie, l’implementazione di queste misure varia significativamente in base al paese e al tipo di prodotto. In Italia, il quadro normativo per gli ENDS/ENNDS si è evoluto dal loro ingresso sul mercato nel 2006, ma rimane incoerente, con numerosi cambiamenti legislativi e lacune regolatorie che complicano l’applicazione delle norme. I rischi per la salute associati a questi dispositivi, sebbene meno oncogeni in senso stretto rispetto alle sigarette tradizionali, includono tossicità da inalazione, potenziale dipendenza da nicotina e preoccupazioni ambientali dovute a sostanze tossiche e metalli pesanti. In molti contesti, grazie al successo delle politiche volte a creare “ambienti senza fumo”, il fumo di tabacco è stato “de-normalizzato”, sia al chiuso che in molte aree pubbliche. Tuttavia, l’uso di ENDS/ENNDS, sfruttando rappresentazioni ad hoc di “innocuità” e regolamentazioni europee/nazionali vaghe, rischia di rinormalizzare i comportamenti legati al fumo, in particolare tra le popolazioni più giovani.