Trattamento dell’alcohol use disorder in pazienti con epatopatia alcol-correlata
Tommaso Dionisi, Claudia Tarli, Mariangela Antonelli, Carolina Mosoni, Luisa Sestito, Maria M. Rando, Stefano D'Addio, Daniele Ferrarese, Alberto Tosoni
Unità di “Medicina Interna e
Patologie Alcol-correlate”
Dipartimento di Medicina Interna e
Gastroenterologia
Fondazione Policlinico A. Gemelli
IRCCS Roma
Università Cattolica di Roma
Gabriele A. Vassallo
Dipartimento di Medicina Interna
Ospedale Barone Lombardo
Canicattì (AG)
Antonio Mirijello
Dipartimento di Scienze Mediche
Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza
IRCCS San Giovanni Rotondo (FG)
Giovanni Addolorato
Unità di “Medicina Interna e
Patologie Alcol-correlate”
Dipartimento di Medicina Interna e
Gastroenterologia
Fondazione Policlinico A. Gemelli
IRCCS Roma
Università Cattolica di Roma
Unità di Medicina Interna
Gastroenterologia ed Epatologia
Fondazione Policlinico Universitario
A. Gemelli IRCCS Roma
Articolo di 9 pagine in formato digitale pdf
L’alcohol use disorder (AUD), che include abuso e dipendenza da bevande alcoliche, rappresenta la prima causa di malattie epatiche nel mondo occidentale. La patologia epatica alcol-correlata (ALD: alcohol associated liver disease) fornisce uno dei maggiori contributi alla morbilità e mortalità correlate all'uso di alcol. Obiettivo principale nel trattamento dei pazienti affetti da ALD è il raggiungimento e il mantenimento dell’astensione totale dall’alcol, poiché l’efficacia dei trattamenti medici e chirurgici è limitata se persiste il consumo di alcol. La combinazione di terapia farmacologica, interventi psicosociali e gestione medica rappresenta la strategia di trattamento più efficace per i pazienti AUD. Tuttavia al momento attuale la maggior parte dei farmaci approvati per il trattamento dell’AUD non sono stati testati in pazienti affetti da malattia epatica avanzata, fatta eccezione per il baclofen. La popolazione di pazienti affetti da AUD con ALD avanzata, infatti, è spesso esclusa dalle sperimentazioni cliniche di farmaci anticraving a causa della possibile presenza di effetti collaterali (epatotossicità, rischio di encefalopatia, etc). Per tale motivo la terapia psicosociale assume un ruolo cruciale nei pazienti AUD affetti da ALD. Tuttavia, quale sia l’approccio psicologico più adeguato per la gestione di tali pazienti non è ancora sufficientemente chiarito. Infine quale sia il team più appropriato per la gestione dei pazienti AUD con ALD rimane spesso ancora oggetto di discussione. Nella presente review verranno analizzati criticamente tali aspetti.