Crack: aspetti di chimica farmaceutica e analisi farmaco-tossicologica
Laura Mercolini
Dipartimento di Farmacia e
Biotecnologie (FaBiT)
Alma Mater Studiorum
Università di Bologna
Articolo di 4 pagine in formato digitale pdf
La cocaina è un potente alcaloide ad azione stupefacente estratto dalle foglie della pianta di coca, conosciuto per gli effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale (SNC). Esistono diverse forme di cocaina, tra cui il cloridrato e il crack, ognuna con caratteristiche chimico-farmaceutiche e tossicologiche specifiche. Questo articolo esplora i principali aspetti di chimica farmaceutica e analisi farmaco-tossicologica delle diverse forme di cocaina e ne evidenzia le peculiarità. La cocaina viene ottenuta attraverso un processo di lavorazione in svariati step delle foglie di coca, che coinvolge l’estrazione, la purificazione e la conversione chimica. Il cloridrato di cocaina è la forma più comune utilizzata a scopo ricreativo per insufflazione, mentre il crack rappresenta la cocaina in forma di base libera che viene comunemente fumata. Gli effetti della cocaina sul SNC sono il risultato della sua capacità di bloccare il reuptake di neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina. Di conseguenza, l’uso di cocaina comporta numerosi rischi per la salute, tra cui severi danni neurologici, cardiaci e respiratori. Provenendo dal mercato illecito, la cocaina generalmente contiene impurezze e viene tagliata con sostanze atte, ad esempio, ad aumentarne il volume e dunque i profitti. Anche per questi motivi, l’analisi farmaco-tossicologica di campioni sequestrati di cocaina e di matrici biologiche provenienti da soggetti consumatori richiede l’utilizzo di tecniche molto performanti e metodi analitici avanzati, come quelli basati sulla spettrometria di massa e la cromatografia liquida. Queste metodiche analitiche consentono di identificare e quantificare la cocaina (sia in forma di cloridrato sia di base libera), impurezze e sostanze da taglio o sostanze adulteranti, fornendo informazioni sulle caratteristiche chimiche e l’origine del prodotto. Inoltre, è importante considerare il metabolismo della cocaina, la presenza di differenti metaboli attivi e no, il policonsumo insieme ad altri stupefacenti o insieme all’alcol. Ad esempio, l’assunzione ravvicinata nel tempo di cocaina e alcol può generare un metabolita ad alta tossicità tossico noto come cocaetilene, da impiegare come marker di assunzione altamente selettivo. L’analisi farmaco-tossicologica di cocaina e prodotti derivati e correlati svolge oggigiorno un ruolo sempre più cruciale nello studio degli svariati fenomeni di consumo di sostanze illecite di differente tipologia.