La ricerca del legame tra gli aspetti biologici dell’individuo e l’ambiente è sempre stata elusiva ed insoddisfacente. Gli sviluppi delle neuroscienze e delle scienze socioculturali sono stati enormi, con il riconoscimento reciproco dell’utilità di una loro integrazione, quantomeno perché ciascuna possa mostrare all’altra, in un circolo virtuoso, come costruire modelli sperimentali sempre migliori, o letture del mondo coerenti con i dati scientifici. La maggior parte degli studi sui rapporti tra ambiente e biologia umana sono stati per lungo tempo epidemiologici, quindi di correlazione piuttosto che di causalità. Nonostante la disponibilità di qualche esperimento naturale, come nel caso dei gemelli monozigoti, per operare ricerche di causalità gestendo i vari fattori ed escludendo variabili di confondimento sono necessari i modelli animali. Tuttavia, anche se questi permettono una maggiore gestione delle variabili, da una parte ci sono sempre limiti etici, dall’altra c’è la difficoltà, non facile da superare, di modellare comportamenti e motivazioni umane nell’animale.