Introduzione: Parimenti ad altre malattie psichiche e somatiche, la tossicodipendenza presenta rilevanti differenze di genere, che tuttavia sono spesso sottostimate nella pratica clinica di tutti i giorni. Scopo: Questa revisione ha lo scopo di passare in rassegna la letteratura corrente sulle differenze di genere nell’ambito del disturbo da uso di eroina, con l’intento di formulare alcune proposte atte a migliorare l’approccio clinico e terapeutico nei confronti di pazienti eroinomani di sesso opposto. Metodo: Abbiamo considerato l’impatto del genere su quattro dimensioni rappresentate da 1) patologie somatiche, 2) sintomatologia psichiatrica, 3) adattamento socio-ambientale, e 4) caratteristiche longitudinali e trasversali della storia tossicomanica. Le differenze di genere osservate nell’ambito dell’eroinopatia sono quindi state confrontate con quelle riscontrate per gli altri disturbi da uso di sostanze. Risultati: Le donne eroinomani presentano, rispetto agli uomini, un esordio più precoce dell’uso di eroina, una progressione più rapida da uso a dipendenza, un ricorso più precoce alle terapie, una storia tossicomanica meno grave, una maggior compromissione sul piano psichico e somatico e livelli più bassi di occupazione e scolarizzazione. Dal canto loro gli uomini presentano una storia tossicomanica più grave, e una maggiore tendenza ai comportamenti illegali, dai quali discende il maggior rischio di andare incontro a pene detentive. Conclusioni: Le differenze di genere riscontrate nell’ambito della popolazione degli eroinomani investono non solo i dati epidemiologici, ma anche le caratteristiche cliniche e di decorso della malattia, e in parte gli outcome di trattamento. Tali differenze, da un lato supportano, per le donne, il maggior ruolo della modalità auto-terapica nelle fasi iniziali di malattia, dall’altro fanno riflettere sulla necessità di potenziare, nella popolazione degli eroinomani di sesso femminile, gli interventi terapeutici e di screening.