Dipendenza da cocaina: aggiornamenti
Pier Paolo Pani
“Cocaine 1994” è il titolo del secondo
numero della Rivista “Medicina delle
Farmacotossicodipendenze”, antenata di
“Medicina delle Dipendenze”, dedicato alla
dipendenza da cocaina. All’epoca – sono
trascorsi 28 anni – l’idea che la cocaina causasse
dipendenza non riscuoteva grande consenso.
Essa veniva più facilmente considerata oggetto
di uso voluttuaro o di vizio, al quale concedere
al massimo la condizione di “dipendenza
psicologica”, dominabile con la “forza di
volontà”, sempre che nel patrimonio valoriale
della persona non prevalesse il “decadimento
morale”.
Al tempo, il cocainismo dilagava negli Stati
Uniti e si affacciava all’Europa. Per i SerT
italiani, completamente immersi e sommersi
dall’emergenza del binomo eroina-AIDS, non
costituiva un argomento di concreto interesse.
L’osservazione che le ere della diffusione delle
sostanze nella popolazione (prima la cannabis e
gli psichedelici, poi l’eroina e quindi la cocaina)
si riproponevano nella stessa sequenza in
Europa e Italia, ci aveva indotto, con “Cocaine
1994”, a fare il punto sulla sostanza, sui suoi
caratteristici meccanismi d’azione sul cervello,
sull’armamentario diagnostico e terapeutico a
disposizione.
Una prima preoccupazione era quella
di sostanziare il concetto di dipendenza
psicologica, che – lungi dal costituire un vezzo
di facile rimozione – era già stata riconosciuta
dalla ricerca scientifica quale condizione
fisica, sostenuta da modificazioni peculiari
in specifiche aree del cervello, che sono alla
base del craving: desiderio incoercibile per la
sostanza che pone a rischio gli obiettivi e i valori
ordinari di vita (salute, affetti, lavoro, socialità).
Da allora, la cocaina si è diffusa anche in Italia
e i servizi per le dipendenze, ma anche gli altri
servizi sanitari, si sono ritrovati a farci i conti.
Morti, infarti, criminalità, etc.
Sulla scorta della solidità delle osservazioni
scientifiche e dell’efficacia del trattamento
farmacologico degli oppiacei si era veramente
convinti che la ricerca avrebbe condotto anche
rapidamente a individuare soluzioni adeguate
per il cocainismo.
Non è accaduto. A fronte degli investimenti di
risorse umane, economiche, di conoscenze, a
tutt’oggi non possediamo terapie di provata
efficacia per il trattamento della dipendenza
da cocaina.
In questo numero facciamo il punto sulle
conoscenze scientifiche correlate al cocainismo,
anche sul contributo che la sostanza ha fornito
alle scoperte sul cervello. Presentiamo lo stato
dell’arte su farmaci, terapie psicologiche e
altre tecnologie studiate per il controllo della
dipendenza da cocaina: sui fallimenti e sulle
prospettive. Diamo conto del lavoro effettuato
nei servizi per le dipendenze, utilizzando gli
strumenti e le conoscenze ad oggi disponibili
per prendersi cura delle persone con problemi
di cocainismo.