Covid & Addiction: cosa emerge dai risultati di alcuni studi condotti in Italia
Raimondo Maria Pavarin
Le persone con substance use disorders o
alcohol use disorders sono più vulnerabili
all’infezione da SARS-CoV-2 (COVID-19)
rispetto alla popolazione generale, a causa di
comportamenti specifici associati ai consumi di
sostanze, ai contesti in cui tali sostanze vengono
assunte o ai luoghi in cui viene prestata
assistenza sanitaria, e al loro stato di salute.
In Italia, le persone con problemi dovuti all’uso
di sostanze illegali e alcol hanno avuto una
maggiore compromissione con il COVID-19
rispetto alla popolazione generale, testimoniata
dal più alto rischio di ricoveri ospedalieri per
COVID-19, dalla più elevata mortalità durante il
ricovero, e dal più elevato tasso di decesso per
COVID-19. L’eccesso di mortalità per COVID-19
riguarda anche i fumatori e le persone
quotidianamente esposte al fumo passivo.
Dagli studi emerge inoltre una maggiore
fragilità clinica e sociale per questi pazienti. Non
si rileva invece un maggior rischio di accessi
al Pronto Soccorso per tentato suicidio, ad
eccezione delle donne con diagnosi di alcohol
use disorder, che riportano tassi più elevati nel
periodo COVID-19 rispetto agli anni precedenti.
Per quanto riguarda le dipendenze senza
sostanze, nel periodo del lockdown non si è
rilevato un aumento della dipendenza sessuale
e dei comportamenti ipersessuali, è diminuita
l’attività di gioco d’azzardo ma è aumentato il
tempo trascorso giocando.
La pandemia ha comportato gravi perdite
a livello mondiale, soprattutto in pazienti
vulnerabili come quelli affetti da patologie
psichiatriche e disturbi da uso di sostanze.
Per Benedetta Vai, risulta prioritario superare
potenziali disuguaglianze e barriere sociali ed
economiche che potrebbero impedire o limitare
l’accesso alle cure a queste persone. Per Gianni
Testino, la popolazione generale va informata
che il consumo di alcol, in modo dosedipendente,
interagisce negativamente con
l’infezione da SARS-CoV-2. Per Silvano Gallus
e colleghi, i risultati dello studio COSMO-IT
forniscono un ulteriore supporto per rafforzare
le iniziative di controllo del tabagismo, per
incoraggiare i fumatori a smettere di fumare e
per promuovere programmi efficaci volti alla
cessazione.