Iniziative culturali e ricreative vengono utilmente impiegate per programmi di terapia e riabilitazione dei malati mentali. Strategie di questo tipo, seppure di non documentata efficacia sulla base di strumenti di valutazione evidence-based, hanno spesso dato buoni risultati su casi singoli. Le attività in montagna sono uno dei percorsi attraverso cui recuperare abilità perse o mai costruite. Nell’ambito della cosiddetta “montagnaterapia”, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, (CAI), l’attività escursionistico/alpinistica condotta da operatori competenti sia dal punto di vista psicosociale che alpinistico può promuovere un’integrazione mente/corpo e l’acquisizione di competenze sociali e relazionali. Sulla base di queste premesse, il Dipartimento delle Dipendenze dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 di Pordenone (ASS6) ha sviluppato un programma che è stato denominato “Legati ma liberi, passo dopo passo” nel quale coinvolgere una serie di soggetti diversi (operatori e utenti del servizio, ma anche cittadini adulti e meno adulti) per offrire uno strumento, la montagna, per l’integrazione tra persone di esperienze di vita diverse.