Epatopatia alcol-correlata, trapianto ortotopico di fegato e aspetti etici
Gianni Testino
SC Patologia delle Dipendenze
ed Epatologia
Centro Alcologico Regionale
ASL3 Liguria c/o IRCCS Ospedale
Policlinico San Martino, Genova
SIA – Società Italiana di Alcologia
Bologna
Patrizia Balbinot
SC Patologia delle Dipendenze
ed Epatologia
Centro Alcologico Regionale
ASL3 Liguria c/o IRCCS Ospedale
Policlinico San Martino, Genova
SIA – Società Italiana di Alcologia
Bologna
Valentino Patussi
SIA – Società Italiana di Alcologia
Bologna
SOD di Alcologia
Centro Alcologico Toscano,
Ospedale Policlinico Careggi
Firenze
Teo Vignoli
SIA – Società Italiana di Alcologia
Bologna
SerD di Lugo, Ravenna
Emanuele Scafato
SIA – Società Italiana di Alcologia
Bologna
Istituto Superiore di Sanità
Roma
Articolo di 8 pagine in formato digitale pdf
Il consumo di alcol è il maggiore fattore di rischio per mortalità e morbilità favorendo più di 200 patologie ed eventi avversi familiari e sociali. In particolare è responsabile dell’80% dei decessi per epatopatia, del 50% dei decessi per cirrosi ed è la seconda causa di trapianto ortotopico di fegato (OLT) sia in Europa che negli Stati Uniti. Nei prossimi anni il consumo di bevande alcoliche sarà la prima causa di OLT. Se da un lato, infatti, i nuovi farmaci antivirali diminuiscono drasticamente le cirrosi epatiche HCV correlate, dall’altro la pressione sociale e mediatica aumenta vendita e consumo di bevande alcoliche soprattutto fra i più giovani. Lo spettro delle alterazioni istologiche dell’epatopatia alcol correlata (EAC) è caratterizzato da steatosi, steatoepatite (flogosi soprattutto intralobulare), evoluzione fibrotica, cirrosi ed epatocarcinoma (HCC). Non sono necessariamente stadi distinti e possono essere presenti contemporaneamente nello stesso individuo.