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Alcol e Prevenzione


A livello mondiale, il consumo di alcol rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie e disabilità. Infatti, quando assunto cronicamente, l’alcol aumenta il rischio di sviluppare un elevato numero di patologie quali, ad esempio, i tumori localizzati alla prima parte dell’apparato gastrointestinale, la cirrosi epatica e/o varie patologie neuropsichiatriche come l’encefalopatia di Wernicke. Quando assunto in acuto, può essere causa di incidenti stradali e in ambito lavorativo o domestico, così come di coinvolgimento in comportamenti violenti che possono sfociare in aggressioni, omicidi e suicidi. Complessivamente si stima che quasi il 4% di tutti i decessi nel mondo siano da attribuire al consumo di alcol, ovvero una percentuale superiore a quella della mortalità causata dall’AIDS o dalla tubercolosi. Il consumo di alcol comporta anche importanti conseguenze sociali quali l’assenteismo dal posto di lavoro e la perdita di quest’ultimo, la ridotta produttività, l’esclusione sociale e l’emarginazione. Le conseguenze del consumo di alcol non sono limitate esclusivamente a chi assume le bevande alcoliche ma possono coinvolgere anche altri. Ad esempio, le vittime di incidenti stradali causati da individui alla guida sotto l’effetto dell’alcol o i bambini affetti da sindrome feto-alcolica dovuta al consumo di alcol delle madri durante la gravidanza. A causa di questa peculiare caratteristica di poter indurre conseguenze dannose non solo in chi assume bevande alcoliche ma anche in individui che non le assumono, l’alcol risulta essere, tra tutte le sostanze psicoattive, la più dannosa in assoluto. Ad esempio, è responsabile di un numero di morti premature (per tumori, cirrosi epatica, incidenti stradali mortali, omicidi, suicidi e/o patologie neuropsichiatriche) nove volte superiore a quello causato dalle varie sostanze d’abuso illegali. Anche i danni sociali causati dal consumo di alcol sono superiori a quelli causati dalle altre sostanze d’abuso illegali. Una delle ragioni è dovuta al fatto che il numero di individui affetti da un disturbo da uso di alcol è circa tre volte superiore rispetto al numero di individui con un disturbo da uso di altre sostanze psicoattive. Questi dati indicano chiaramente che la prevenzione del consumo eccessivo di alcol dovrebbe essere una priorità per la salute pubblica. Nonostante ciò gli interventi di prevenzione sono rivolti prevalentemente alla riduzione dell’uso delle sostanze psicoattive illegali. Questo numero di Medicina delle Dipendenze è il risultato di una collaborazione tra due Dipartimenti dell’Università di Cagliari (il Dipartimento di Scienze Biomediche e il Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica) che hanno unito le proprie competenze (in materia di conseguenze negative correlate al consumo di alcol e di prevenzione) per la programmazione di un Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. In dettaglio, alcuni articoli descrivono i progetti finalizzati a ridurre le conseguenze dannose del consumo di alcol in diverse categorie della popolazione quali i giovani (pag. 6), le donne in gravidanza (pag. 44) e gli anziani (pag. 51). Altri articoli descrivono i progetti di prevenzione da realizzare in ambito lavorativo (pag. 14) e la formazione destinata ai lavoratori in generale (pag. 23). Due articoli descrivono progetti di prevenzione destinati agli operatori sanitari: uno dedicato alla formazione (pag. 32) e uno alla valutazione del consumo di alcol (pag. 39). Infine l’ultimo articolo è dedicato agli indicatori prognostici di abbandono del trattamento.