Clinica e terapia delle condotte aggressive o violente nell'ADHD nell'adulto
Vincenza Spera
Scuola di Specializzazione in
Psichiatria, Università di Pisa
Marco Maiello
Scuola di Specializzazione in
Psichiatria, Università di Pisa
Alessandro Pallucchini
Scuola di Specializzazione in
Psichiatria, Università di Pisa
Giulio Perugi
Dipartimento di Medicina
Clinica e Sperimentale, Unità
Operativa di Psichiatria Universitaria
Icro Maremmani
Unità di Disturbo Duale
"VP Dole"
Azienda Ospedaliero-Universitaria
Pisana, Università di Pisa
Associazione per l'Utilizzo delle
Conoscenze Neuroscientifiche a fini
Sociali (AU-CNS), Pietrasanta, Lucca
Istituto di Scienze del
Comportamento "G De Lisio", Pisa
Articolo di 9 pagine in formato digitale pdf
L’ADHD è spesso associato ad aggressività, impulsività e condotte violente. Tuttavia la maggior probabilità di quest’ultime sembrerebbe più associata alla forma iperattiva che vede un’aggressività maggiormente reattiva piuttosto che programmata e pianificata. Dodge at al. (1997) hanno mostrato che bambini con alti livelli di aggressività reattiva, tendono anche ad avere difficoltà attentive e di performance configurando quadri chiamati disesecutivi. L’aggressività, quando presente precocemente, sottolinea un valore predittivo per successivi disturbi della condotta, comportamenti antisociali e violenza in età adulta.