Effetto dell’uso di caffeina sulla gravità dei sintomi dell’ADHD dell’adulto nei soldati dell’esercito americano
Giada Cipollone
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Philip Gehrman
Department of Psychiatry
Perelman School of Medicine
University of Pennsylvania
Philadelphia PA, USA
Corrado Manni
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Alessandro Pallucchini
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Dipendenze
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona Apuana, Carrara-Massa
Angelo GI Maremmani
Società di Psichiatria Clinica
e Sperimentale della Scuola di Pisa
Dipartimento di Psichiatria
e Dipendenze, Sezione Psichiatria
Unità Sanitaria Nord-Ovest
Regione Toscana
Zona della Versilia, Viareggio
Associazione per l’Utilizzo
delle Conoscenze Neuroscientifiche
a fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Laura Palagini
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Giulio Perugi
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Icro Maremmani
Associazione per l’Utilizzo
delle Conoscenze Neuroscientifiche
a fini Sociali (AU-CNS)
Pietrasanta, Lucca
Seconda Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale, AOUP Santa Chiara
Università di Pisa
Gruppo di Ricerca VP Dole
Istituto di
Scienze del Comportamento
G De Lisio
Pisa
UniCamillus
International Medical University
in Rome
Articolo di 6 pagine in formato digitale pdf
Negli ultimi anni è stata rilevata una tendenza crescente a utilizzare bevande energetiche e bevande contenenti caffeina per migliorare le prestazioni cognitive che è diffusa e ben studiata tra i bambini e gli adolescenti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), ma poco è conosciuto nell’ADHD dell’adulto (A-ADHD). Di conseguenza, l’uso di bevande altamente contenenti caffeina e il loro impatto sui sintomi dell’ADHD sono poco compresi. Ciò è particolarmente vero nelle popolazioni in cui l’A-ADHD e l’uso di queste bevande sono in gran parte rappresentati, come nei soggetti militari. Dai dati dell’All Army Study (AAS) dell’Army Study to Assess Risk and Resilience in Service members (STARRS), sono stati selezionati 1239 soldati A-ADHD e 17.674 coetanei senza alcuna comorbidità psichiatrica. I due gruppi sono stati confrontati su: (1) la presenza di diagnosi di disturbo da uso di sostanze (SUD) sia nel corso della loro vita che nei 30 giorni precedenti; (2) modelli di consumo di alcol e caffeina utilizzando analisi del chi quadrato. Infine, la relazione tra uso di sostanze e gravità dei sintomi di A-ADHD è stata valutata utilizzando le correlazioni di Pearson. I soldati con una diagnosi di A-ADHD avevano una maggiore prevalenza di diagnosi di SUD rispetto ai loro coetanei senza comorbidità psichiatrica. Tendevano anche a usare più alcol, pillole di caffeina, bevande energetiche e altre bevande contenenti caffeina. L’uso di alcol era positivamente correlato con i sintomi dell’A-ADHD; al contrario, le bevande energetiche, le pillole di caffeina e altre bevande contenenti caffeina hanno mostrato correlazioni negative con alcuni aspetti della sintomatologia A-ADHD. L’uso di composti contenenti caffeina sembra essere aumentato tra i soldati militari con ADHD e possono aiutare a ridurre i sintomi dell’A-ADHD e migliorare le prestazioni cognitive. Questi risultati suggeriscono un possibile ruolo della caffeina come potenziale strumento farmacologico nel trattamento dell’ADHD negli adulti.