Negli Stati Uniti e in Europa occidentale, circa trenta milioni di individui soffrono di dipendenza e/o abuso di alcol o altre sostanze psicoattive (quali la nicotina, l’eroina, la cocaina e la cannabis) Secondo il principale sistema di classificazione dei disturbi mentali (DSM), la dipendenza e l’abuso di sostanze psicoattive costituiscono i disturbi da uso di sostanze (SUDs). In particolare, la diagnosi di dipendenza richiede che, in uno stesso periodo di dodici mesi, siano presenti almeno tre dei sette criteri seguenti: 1) tolleranza (la necessità di aumentare la dose della sostanza al fine di ottenere gli effetti desiderati); 2) crisi d’astinenza (manifestata da una sindrome specifica per sostanza quando, dopo un lungo periodo, l’uso della sostanza viene interrotto); 3) la sostanza viene assunta per un periodo più lungo o in quantità superiori a quanto desiderato; 4) desiderio persistente e infruttuoso di interrompere o ridurre l’uso della sostanza; 5) largo dispendio di tempo per procurarsi la sostanza o per riprendersi dai suoi effetti; 6) riduzione di importanti attività sociali, occupazionali o ricreazionali a causa della sostanza; 7) uso della sostanza nonostante la consapevolezza dei problemi da essa causati (APA, 2000). Se un individuo non raggiunge la diagnosi di dipendenza, è necessario valutare se vengono soddisfatti i criteri per la diagnosi di abuso ovvero la presenza di uno o più dei seguenti criteri: 1) ricorrente uso della sostanza che comporta l’incapacità di svolgere le principali occupazioni al lavoro, a scuola o a casa; 2) ricorrente uso della sostanza in situazioni in cui questo possa essere rischioso; 3) ricorrenti problemi legali dovuti all’uso della sostanza; 4) uso della sostanza nonostante la consapevolezza dei problemi da essa causati (APA, 2000). I SUDs comportano conseguenze devastanti per la salute, per la società, per le famiglie e per l’economia. Questo articolo ha l’obiettivo di descrivere nel dettaglio la relazione tra SUDs e il rischio di sviluppare una malattia dentale.