Craving 1

A tutt'oggi si possono contare tre modi di affrontare i quesiti scientifici sulla natura del craving e sulle sue relazioni con la dipendenza dalle droghe: il primo utilizza i modelli che potremmo definire neurobiologici, il secondo utilizza modelli basati sui paradigmi dell'apprendimento, il terzo modelli cognitivi

Nel 1964 formulammo l'allora insolita ipotesi che la tossicodipendenza fosse una malattia, una malattia del cervello, con manifestazioni comportamentali, comprese la ricerca della sostanza e l'autosomministrazione, e la consapevolezza del potenziale danno per se stessi e per gli altri

Quasi tutto ciò che sappiamo sulla neurobiologia della dipendenza proviene dagli studi animali. Ciascun modello animale è un'approssimazione che fotografa solo alcuni aspetti della condizione umana. Il tema centrale è comprendere le basi biologiche del desiderio irresistibile ("craving") che attanaglia, per esempio, un eroinomane o un fumatore alla siringa o alla sigaretta

...la buprenorfina per i suoi stessi limiti, è un farmaco maneggevole e sicuro. Il rischio di sovradosaggio, accidentale o volontario, è remoto. Anche le proprietà dipendentigene, data l'attività agonista parziale e l'effetto tetto, appaiono limitate