L’uso sperimentale di sostanze psicoattive è comune tra i giovani che spesso assumono sostanze semplicemente perché provocano sensazioni piacevoli o, ancor più spesso, per sentirsi accettati dal gruppo dei pari. L’assunzione di sostanze può di per sé stessa non essere considerata un problema medico, ma rappresenta sicuramente un fattore di rischio per gli effetti deleteri sulla salute fisica e mentale e sul funzionamento sociale che tale abitudine può provocare. Non tutti coloro che assumono sostanze diventano dipendenti ma il passaggio dall’assunzione sporadica all’abuso e poi alla dipendenza, con tutti i problemi ad essa correlati, può instaurarsi per un ampio numero di sostanze. La probabilità che si instauri una dipendenza o che si verifichino dei danni fisici, mentali o legati alla sfera sociale, può dipendere dal tipo di sostanza assunta, dalle condizioni anche ambientali in cui essa è utilizzata e dalle caratteristiche di chi l’assume. Tra i giovani vi è un ulteriore rischio che nasce da una sottovalutazione della pericolosità delle sostanze assunte e che spesso porta ad una escalation sia del tipo di sostanze provate sia delle modalità di assunzione delle stesse, per cui si può gradualmente passare dall’assunzione di sostanze più comunemente ritenute innocue (ad esempio la birra) a quella di droghe cosiddette pesanti (ad esempio la cocaina), passando attraverso l’uso intermedio di bevande ad alta gradazione alcolica, tabacco e cannabis.